{"id":4938,"date":"2022-03-03T08:19:58","date_gmt":"2022-03-03T08:19:58","guid":{"rendered":"https:\/\/kingstowncollege.it\/?p=4938"},"modified":"2023-01-14T09:04:18","modified_gmt":"2023-01-14T09:04:18","slug":"gestione-del-contratto-a-tre-executive-coaching-e-nel-mentoring","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/kingstowncollege.it\/gestione-del-contratto-a-tre-executive-coaching-e-nel-mentoring\/","title":{"rendered":"Il contratto a tre nell’executive coaching e nel mentoring"},"content":{"rendered":"
A cura del professor David Clutterbuck<\/span><\/p>\n <\/p>\n Probabilmente la causa pi\u00f9 comune dei problemi che i coach portano in supervisione \u00e8 la mancata corrispondenza delle aspettative nella fase contrattuale della relazione. I coach inesperti, in particolare, tendono a percepire e vedere il cliente e i suoi problemi in modo lineare: il cliente \u00e8 qualcosa che devono affrontare e il lavoro del coach \u00e8 aiutarli a trovare le risorse interne per affrontarlo. Questo \u00e8 il nucleo del coaching delle prestazioni e del focus sulle soluzioni. Ma molti clienti presentano ed hanno problemi molto pi\u00f9 complicati e sistemici. Richiedono approcci che riconoscano e lavorino con i molteplici sistemi, di cui il cliente fa parte. I colleghi, i rapporti diretti e altre parti interessate (come ad esempio i principali stakeholder) possono tutti avere un’influenza sostanziale sulla probabilit\u00e0 di ottenere un cambiamento sostenibile, in particolare a livello comportamentale o di trasformazione.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Pi\u00f9 parti interessate, che possono contrattare per supportare il cliente, meglio \u00e8. Tuttavia, la relazione pi\u00f9 significativa \u00e8 in genere il diretto responsabile (\u201ccapo\u201d) o il datore di lavoro (comunemente detto lo sponsor) del cliente. Per lo meno, devono contrattare per:<\/span><\/p>\n La conversazione a tre tra coach, cliente e capo del cliente (a volte un evento a quattro, con anche le risorse umane presenti) \u00e8 pi\u00f9 di una formalit\u00e0. \u00c8 una parte vitale del processo di coaching o mentoring. Il nostro approccio raccomandato inizia con il chiarire lo scopo e l’importanza della contrattazione, come base per chiarire il contratto stesso – che suggeriamo abbia tre componenti chiave: psicologico, focalizzato sui risultati e sistemico.<\/span><\/p>\n Il processo di contrattazione, come funziona?<\/b><\/p>\n \u00c8 importante che il coach non venga ingannato durante l’incontro con lo sponsor o un altro referente. Questa situazione si potrebbe verificare quando l\u2019assegnazione fa parte di un contratto quadro o pi\u00f9 generale con un’organizzazione che fornisce pi\u00f9 coach. \u00c8 molto probabile (se non inevitabile) che le varie parti abbiano aspettative diverse sulle proprie e reciproche responsabilit\u00e0. Gli obiettivi principali del contratto sono tre sono:<\/span><\/p>\n <\/p>\n Inoltre, ci sono varie questioni relative alla logistica, alla riservatezza e cos\u00ec via, che potrebbero dover essere sottolineate separatamente.<\/span><\/p>\n \u00c8 utile per il coach fornire un’agenda che definisca lo scopo e la struttura della conversazione contrattuale e proporre gli accordi e gli impegni che saranno necessari per far funzionare l’incarico che gli viene commissionato.<\/span><\/p>\n Parte integrante dell’ordine del giorno \u00e8 la definizione delle tre parti del contratto.<\/span><\/p>\n Il <\/span>contratto psicologico<\/i><\/b> riguarda essenzialmente gli input, le relazioni e l’ambiente, in cui si svolge il coaching. Si parte dalla motivazione di ciascuno degli stakeholder:<\/span><\/p>\n Il <\/span>contratto dei risultati<\/i><\/b> affronta un pacchetto di questioni relative ai risultati previsti e imprevisti del coaching. Questi includono:<\/span><\/p>\n Il contratto di sistema (o come lo definisce Clutterbuck \u201csystems contract\u201d) incoraggia tutte le parti ad adottare una prospettiva pi\u00f9 ampia, riconoscendo che il successo dipende dall’impegno con i principali sistemi di influenza (ad esempio gli sponsor) tanto quanto dagli sforzi del coach e del cliente. Tra le domande che affronta ci sono:<\/span><\/p>\n Pu\u00f2 anche essere utile rivedere con il cliente e il suo manager e\/o lo sponsor alcuni esempi di dove il coaching \u00e8 stato meno efficace di quanto avrebbe potuto essere, perch\u00e9 tutte e tre le parti non erano allineate nelle loro aspettative.<\/span><\/p>\n In breve, lungi dall’essere un compito amministrativo, la conversazione contrattuale a tre vie \u00e8 una parte essenziale del processo di coaching. In sostanza, sta allenando il sistema del cliente e quindi \u00e8 importante per prepararlo a pensare ai suoi obiettivi \/ criticit\u00e0 \/ problemi in modo pi\u00f9 articolato e sistemico.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" A cura del professor David Clutterbuck Probabilmente la causa pi\u00f9 comune dei problemi che i coach portano in supervisione \u00e8 la mancata corrispondenza delle aspettative nella fase contrattuale della relazione. I coach inesperti, in particolare, tendono a percepire e vedere il cliente e i suoi problemi in modo lineare: il cliente \u00e8 qualcosa che devono […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":4941,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_et_pb_use_builder":"","_et_pb_old_content":"","_et_gb_content_width":"","footnotes":""},"categories":[1,10,48],"tags":[19,11,53,13,52,50,51],"yoast_head":"\n\n
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